lunedì 29 aprile 2013

Habemus Regimen















Di Silvia Manica

Questo è il governo che Enrico Letta ha formato in soli tre giorni: un concentrato di novità. tutti i giornali sono impazziti di gioia: finalmente potevano dare una notizia positiva! Ci sono ben otto donne in questo governo, una di colore, età media 53 anni. Quasi tutti sono nomi nuovi ed effettivamente non si può negare che per il nostro retrogrado paese questa non sia una novità inaspettata.


Sottosegretario alla presidenza Consiglio Filippo Patroni Griffi;

vice presidente del consiglio e ministro dell'Interno, Angelino Alfano;

Affari europei, Enzo Moavero Milanesei;

Affari regionali e Autonomie Graziano Delrio;

Coesione territoriale, Carlo Trigilia;

Integrazione, Cecile Kyenge;

Rapporti parlamento, Dario Franceschini;

Riforme costituzionali, Gaetano Quagliarello;

Pari opportunità, Sport e Politiche giovanili, Josefa Idem

Pubblica amministrazione e semplificazione, Giampierio D'Alia;

Esteri, Emma Bonino;

Giustizia, Anna Maria Cancellieri,

Difesa, Mario Mauro;

Finanze ed Economia, Maurizio Saccomanni;

Sviluppo economico, Flavio Zanonato;

Infrastrutture e Trasporti, Maurizio Lupi;

Politiche agricole, Nunzia De Girolamo;

Ambiente, Andrea Orlando;

Lavoro e Politiche sociali, Enrico Giovannini;

Istruzione, Maria Chiara Carrozza;

Beni culturali e Turismo, Massimo Bray;

Salute, Beatrice Lorenzin.


Tuttavia neanche stavolta possiamo dire di avere un governo che farà gli interessi del popolo. Ci sarebbero delle osservazioni da fare. Innanzitutto un terzo di donne non si può sbandierare come una conquista, tanto meno il ricambio generazionale. Dovrebbero essere cose normalissime in una democrazia, in un paese occidentale, come vi piace tanto autodefinirvi. Ma a quanto pare non è così. Napolitano, ne abbiamo parlato in un precedente articolo, non era rieleggibile, la sua rielezione è anticostituzionale perciò lo è pure il governo da lui incaricato. Sembra piuttosto che ci sia stato dato quello che da noi si chiama il contentino. Volete dei giovani?, e noi togliamo trent'anni all'età media dei ministri senza tuttavia cambiare il classico ed eterno appoggio PD-PDL. L'Europa si era indignata dal razzismo della lega? allora è ora di mettere al governo una negretta! Una sola però non esageriamo!

Per non parlare del ministro della Pubblica amministrazione Giampiero D'alia che è presidente del gruppo parlamentare Gruppo UDC SVP e Autonomie, a cui hanno aderito anche i senatori a vita Giulio Andreotti, Emilio Colombo e Francesco Cossiga, tutta gente simpatica. Autore tra le altre cose dell'art. 60 del disegno di legge 793 che stabilisce la "repressione di attività di apologia o istigazione a delinquere compiuti a mezzo internet". Per intenderci: anche una manifestazione non autorizzata può essere chiamata delinquenza. Questa legge limita di fatto la libertà di agire ed esprimersi attraverso internet se non si vuole rischiare di passare per criminali.

Ma la parte migliore di questa commedia spetta a Maurizio Saccomanni il nuovissimo ministro dell'economia che è anche membro del Direttorio e Direttore Generale della Banca d'Italia dal 2 ottobre 2006 (carica rinnovata il 2 ottobre 2012). Perciò chi deciderà come proteggere la nostra economia dalle banche sarà proprio un direttore di banca. Un Monti tris.

Enrico Letta il premier, è poi il nipote di Gianni Letta ricchissimo direttore del Tempo e manager della Fininvest di Berlusconi.


Il 16 novembre al termine del giuramento del Governo Monti, il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha dichiarato “Desidero rivolgere uno speciale ringraziamento a Gianni Letta per la continua e sempre scrupolosa collaborazione istituzionale, per la sensibilità, la competenza e lo spirito di servizio con cui ha contribuito a tenere vivo e limpido il rapporto tra il presidente della Repubblica e il governo nell'interesse generale del Paese e della coesione nazionale e sociale". E incaricando il nipote l'ha ringraziato anche materialmente. Capito adesso? Al potere ci sono sempre gli stessi poteri forti, banche e media sono state cambiate solo le facce. Insomma possiamo dire che oggi più che mai in Italia comandano i soldi!


[GabryDober]

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