giovedì 6 marzo 2014

Come ti "finanzio" senza che tu lo sappia. Come funzionano le aste indette dal tesoro?















In questa crisi del debito pubblico europeo la capacità di uno stato di finanziarsi diventa fondamentale per “onorare”, se vogliamo usare questa parola, il nostro debito pubblico.
Tant’è che negli ultimi 30 anni abbiamo pagato più interessi sul debito pubblico dell’intero ammontare del debito stesso, ma questa è un altra storia.
Dal momento che lo stato italiano deve trovare i soldi sui mercati esattamente come qualunque altra azienda deve fare (con l’unica differenza che l’Italia sarebbe una Repubblica e non una S.p.a.), sarebbe lecito sapere chi sono i finanziatori delle aste indette dal tesoro.


Innanzitutto spieghiamo come funziona il processo di finanziamento di uno stato come l’italia:

1: Il tesoro indice un'asta per vendere i suoi titoli di stato (non ci soffermiamo sulla natura e la tipologia di ogni asta perchè non è quanto si vuol portare alla luce in questo articolo) alla quale si può partecipare soddisfando particolari requisiti indicati nel documento di Bankitalia “Collocamento, acquisto e concambio di titoli di Stato - Requisiti tecnici e amministrativi per la partecipazione alle aste”.
(http://www.bancaditalia.it/banca_centrale/operazioni/titoli/collocamenti/req/Requisitidef.pdf)

2: Previamente gli operatori di mercato specialisti in titoli (istituti bancari) fanno un offerta fino all’esaurimento del quantitativo in denaro richiesto per l’asta indetta.

3: Chi si aggiudica l’asta compra un pacchetto di titoli di Stato per la cifra stabilita, sostanzialmente, matura una percentuale che viene stabilita dalla BCE sull’intero ammontare per cui viene comprato il titolo di stato.

4: Una volta che il titolo di stato va in scadenza (Bot a 6 mesi, Btp a 10 o 15 anni etc.) lo stato si impegna a restituire al finanziatore la somma per la quale ha comprato il pacchetto di titoli di Stato più la percentuale sul tasso di prestito stabilita dalla BCE.



Senza voler entrare nella natura controproducente di questo sistema di finanziamento per Stati, appare evidente che, in quanto cittadini dovremmo essere informati su chi stiamo pagando e per quanti soldi, che istituto ci ha prestato, quanti soldi e per quanto tempo.
Leggiamo cosa dice il Tesoro al riguardo:
“Il prospetto riepilogativo generale costituisce parte integrante del verbale d’asta, che è sottoscritto dall’ufficiale rogante e dal funzionario della Banca d’Italia e riporta gli esiti dell’asta medesima e le circostanze che ne hanno caratterizzato lo svolgimento. Inoltre, viene diramato il comunicato stampa contenente le notizie di maggior interesse per il mercato sui risultati dell’asta”

Quindi vi è un prospetto repilogativo nel quale troviamo tutti i dati tangibili e le notizie salienti sono di volta in volta comunicate addirittura tramite comunicati stampa. Perfetto direi.
Se non fosse che invece non è così, perché il comunicato stampa di cui si parla è questo:


Fonte:
http://www.dt.tesoro.it/export/sites/sitodt/modules/documenti_it/debito_pubblico/comunicazioni_emissioni/medio_lungo_termine_comunicazioni/Medio_Lungo_Termine_Comunicazione_x24.02.2014x.pdf


Esatto, non c’è scritto ne chi ha vinto l’asta, ne chi ha prestato quanto e per quanto tempo. Ci sono fondamentalmente tutti i dati che non servono a livello informativo, ma che servono solo a livello contabile.

Ma allora come posso sapere a chi devo questi soldi e tra quanto tempo glieli dovrei restituire? Semplicemente non puoi. Oppure puoi andare a bussare alle porte di tutti gli istituti di credito presenti nella lista di specialisti in titoli di stato di quest’anno, dove solo 3 di questi 20 sono istituti italiani.


SPECIALISTI IN TITOLI DI STATO:
http://www.dt.tesoro.it/export/sites/sitodt/modules/documenti_it/debito_pubblico/graduatoria_specialisti/Graduatoria_degli_Specialisti_in_Titoli_di_Stato_Anno_20013.pdf

Hai capito che benefattori che sono? Sono così magnanimi e lo fanno senza secondi fini che vogliono pure rimanere anonimi! Non vogliono che tutti sappiano quanto sono buoni e gentili a prestarci i loro soldi, loro ce li prestano e rimangono anonimi, un gesto moralmente superiore rispetto al voler a tutti costi apparire tra i benefattori dell’Italia! Beneficienza quella vera, quella senza secondi fini. Perchè non ci sono mezzi termini qui, ce lo sparano al culo diretti, senza passare nemmeno dal via!


Mattia Curmà